Il leader della Lega ha accordato una grande intervista al magazine francese Le Point. Rivela la propria strategia politica e si lascia andare a confessioni sui suoi gusti.
Intervista di Sébastien Le Fol e Anna Bonalume
Lo scorso agosto, dopo aver governato l’Italia per quattordici mesi con il movimento 5 stelle, Matteo Salvini ha scatenato una crisi politica, sperando di ottenere elezioni anticipate. Invano. Il Movimento 5 stelle si è alleato ad un partito nemico, il Partito Democratico, per formare un nuovo governo. Il leader della Lega sta preparando “il ritorno”. Il 19 ottobre organizza una grande manifestazione a Roma. Poi spera di conquistare alcune regioni italiane guidate dalla sinistra, come l’Umbria. Tra due incontri della sua campagna elettorale permanente, Matteo Salvini ha ricevuto “Le Point” nel suo ufficio di senatore, di fronte alla chiesa di San Luigi dei francesi, a Roma. Lo spazio è una composizione barocca di oggetti provenienti da tutta Italia, immagini sacre e foto personali. La vita privata e la vita pubblica del leader populista si mescolano: la sua nuova compagna, Francesca Verdini, figlia dell’ex deputato di Forza Italia Denis Verdini, la Vergine, Marine Le Pen, Benjamin Netanyaou, una sciarpa dell’AC Milan, che tifa da quando era bambino, la sua collezione di rosari…Non sembra di essere nella tana di un senatore, ma nella stanza di un adolescente. Calmo e sorridente, Matteo Salvini ha accettato la proposta di “Le Point”: una lunga intervista sulle sue idee di fondo, la sua filosofia politica, la sua lotta culturale. Quello che Marine Le Pen chiama “il mio amico” e che lo scrittore Roberto Saviano definisce come “un oppositore della democrazia” riuscirà a tornare al potere ? Ecco la sua strategia per raggiungere questo obiettivo
Le Point : Come si presenterebbe ai francesi ?
Matteo Salvini : Sono un italiano di 46 anni, padre di due figli. Faccio politica dal 1993. Sono determinato a cambiare le regole europee, senza distruggere nulla, e a mettere in primo piano le questioni del lavoro, della salute e della sicurezza.
Lei organizza una grande manifestazione a Roma il 19 ottobre, che i suoi avversari paragonano alla “marcia su Roma” di Mussolini. Lei fa spesso allusione al fascismo. Reclama quell’eredità politica ?
La manifestazione che sto organizzando il 19 ottobre non è una marcia ! E tra l’altro non mi piace fare sport (sorride). Riempiremo una piazza a Roma, San Giovanni, dove spesso si ritrova la sinistra. È anche nota per essere il luogo dei concerti…
Non risponde alla domanda !
Il fascismo, come il comunismo, è un’idea morta. Sono fenomeni da studiare, ma nessuno dei due tornerà. Detto questo, citare D’Annunzio o affermare che alcune zone di Roma, come l’EUR, sono eredità di questo periodo, non vuol dire essere fascisti.
Siamo nel 2019, il fascismo e il comunismo sono morti da anni
Non facciamo riferimento a questo. Negli ultimi anni, lei ha fatto diverse allusioni al fascismo. Per esempio il 2 maggio, quando ha parlato pubblicamente dal balcone di Forlì, lo stesso da cui Mussolini ha pronunciato un discorso…
Non ho la minima idea di quali siano i balconi da cui ha parlato Mussolini. Ci sono giornali italiani che tuttavia si divertono con queste cose. Ripeto. Siamo nel 2019, il fascismo e il comunismo sono morti da anni.
Qual è il suo personaggio storico preferito ?
Ho studiato storia, amo tutti i periodi della storia, da Marco Aurelio a Napoleone Bonaparte, ma il periodo che preferisco è il Medioevo.
Perché le piace il Medioevo ?
Del Medioevo mi affascinano le radici dell’Europa cristiana, da Carlo Magno a Dante, dalle umili chiese di campagna fino alle cattedrali che ospitano i capolavori del Rinascimento.
Da questa estate lei è di nuovo all’opposizione dopo aver distrutto la coalizione di governo della quale ha fatto parte. Che speranza di vita dà alla nuova coalizione di governo ?
Spero la più breve possibile. Loro sono al governo da un mese ed è già nato un nuovo partito. Discutono quotidianamente su quasi ogni argomento, il che mi fa pensare che non saranno in grado di continuare a governare per molto tempo. Come Lega stiamo lavorando alla costruzione del prossimo governo. Se saremo chiamati a governare l’Italia domani mattina, tra sei mesi o tra un anno, noi siamo pronti.
Con il suo nuovo partito “Italia Viva”, Matteo Renzi vuole riunire la sinistra e la destra. Pensa che sia il principale ostacolo alla sua strategia di riconquista del potere ?
Renzi non mi preoccupa perché gli italiani hanno già avuto modo di sperimentare le sue promesse da marinaio, oltre che la sua disastrosa gestione del Paese.
È abile a muoversi nei corridoi del Potere, ma la riscossa per l’Italia non verrà certo da lui, casomai saranno le centinaia di migliaia di uomini e donne libere in piazza con noi a Roma il 19 ottobre a segnare la rinascita del nostro orgoglio nazionale, per riprenderci le redini di un futuro che nessuna congiura di palazzo può sequestrare a lungo.
Per i suoi avversari, l’alleanza di governo che lei hai firmato per 14 mesi con il movimento antisistema cinque stelle (M5S) non ha risolto nessuno dei problemi che affliggono l’Italia. Al contrario, sembra averli aggravati…
Non abbiamo mai preteso di cambiare il mondo, ma siamo orgogliosi di alcuni risultati come la riforma delle pensioni che restituisce diritti a milioni di italiani, la legge sulla legittima difesa e il crollo dell’immigrazione clandestina. Non è un caso se, dopo circa un anno, la Lega ha raddoppiato i consensi ed è stata il primo partito italiano alle elezioni europee.
Uno dei motivi che ci ha portato a porre fine all’alleanza con il Movimento 5 Stelle e abbattere il governo, è il disaccordo sulla flat tax. Siamo convinti che in cinque anni l’economia italiana avrebbe potuto avere un’evoluzione positiva grazie a questa misura fiscale. Abbiamo interrotto l’alleanza di governo, tra le altre cose, perché le politiche fiscali che volevamo applicare sono state ostacolate. Ma oggi, nel contesto di una crisi europea diffusa, che colpisce Francia, Germania, Spagna e Europa settentrionale, purtroppo l’Italia è in linea con questi paesi. Se avessimo potuto applicare la flat tax al 15 %, probabilmente avremmo assistito a uno shock fiscale positivo.
Il debito pubblico italiano ha raggiunto il 132 % del PIL ! Le sue “soluzioni” non sarebbero specchi per le allodole ?
Il nuovo governo italiano, che l’Europa dice di amare, ha creato un deficit più elevato di quello che abbiamo fissato l’anno scorso nella legge di bilancio. Noi siamo rimasti al 2,04 %, mentre la nuova squadra è passata a un deficit del 2,2 %. Il rapporto deficit/PIL è superiore a quello che abbiamo stabilito noi. Ma come ci ha insegnato la Francia, il 3 % non è una regola incisa nel marmo…Noi che abbiamo rispettato la regola del 3 %, siamo stati in grado di introdurre nel bilancio dello scorso anno una riduzione di imposte di 13 miliardi. Questo è ciò che le aziende chiedono ! L’unico modo per ridurre il debito italiano è ridurre le tasse. Non so quale sia la pressione fiscale in Francia, ma in Italia è del 60 %. E questo è insopportabile.
Lei deve il suo successo politico ad un’importante decisione che ha preso nel 2014: trasformare la Lega, che era un movimento regionale, in un movimento nazionale, il cui slogan è “Prima gli italiani”. Perché ha preso questa decisione in quel momento ?
Nell’era della globalizzazione, l’Italia può competere con altri paesi solo se è unita e non divisa in pezzi. Per cambiare le regole europee, competere con Francia e Germania e cambiare le cose a livello internazionale, non è sufficiente rappresentare una singola regione di un paese.
Ho qui con me il programma elettorale per la Calabria (ce lo mostra), una regione dell’Italia meridionale dove presto si terranno le elezioni locali. Finché alcune regioni italiane saranno le ultime in Europa in termini di lavoro e sviluppo, questo sarà un ostacolo per il resto del Paese. Sono e rimango favorevole alle autonomie, ma per vincere dobbiamo essere uniti.
Gli stati-nazione tradizionali subiscono molti shock. Come la Catalogna, molte “piccole patrie” europee stanno affermando la loro identità. Non pensa di aver preso una decisione contraria a questa tendenza ?
No. Uno dei motivi del crollo del governo è il blocco della riforma delle autonomie. Con questa riforma vogliamo dare più poteri alle regioni, come previsto dalla Costituzione. La Lega è presente in tutta Italia, vogliamo dare più poteri alle regioni del Nord come a quelle del Sud. Sono convinto che ciò che è locale sia fondamentale.
In Francia lei è classificato all’estrema destra. Eppure, a 17 anni lei era vicino alla sinistra autogestita. Nel 1997 lei è stato eletto al parlamento autoproclamato della Padania nella lista dei “Comunisti padani”, il cui emblema erano falce e martello. Come si definirebbe politicamente ?
Credo che le etichette di sinistra, destra, fascista e comunista siano superate. Mi definisco italiano, né di destra né di sinistra.
Cosa significa essere italiano nel mondo di oggi ?
Oggi vedo una distinzione tra coloro che dipendono dalle scelte altrui, dell’Europa, e coloro che mettono al primo posto l’interesse nazionale. Non critico il PD (Partito Democratico) perché è di sinistra, ma perché dipende dalle volontà di Bruxelles, mentre per la Lega l’interesse italiano è la priorità.
Lei è percepito come la figura principale del populismo in Europa. Rivendica questa etichetta ?
Per me “populista” è un complimento. Significa essere vicini alle persone.
Nelle ultime elezioni europee, i partiti populisti, ad eccezione di Italia e Francia, hanno subìto una battuta d’arresto. Gli europei sono andati a votare per impedire loro di andare al potere. Come analizza questo risultato ?
Penso al contrario che movimenti come la Lega cresceranno. In alcuni paesi dove non c’erano, penso alla Repubblica Ceca, ad alcuni paesi del Nord Europa, come la Finlandia, la Germania stessa, dovranno maturare…siamo movimenti diversi, con origini e storie diverse. La Lega, ad esempio, è diversa dal Front national, ma abbiamo il progetto comune di cambiare le regole europee. Anche i socialisti e il Partito popolare oggi stanno discutendo di cambiare le regole dell’Europa, i vincoli di bilancio, le regole sull’immigrazione. I cosiddetti “populisti” hanno indotto le altre parti a voler cambiare.
Nel suo primo discorso da segretario della Lega nel dicembre 2013, ha detto: “Siamo qui oggi perché è l’inizio di un percorso che ci porterà alla vittoria, all’occupazione di Bruxelles, al suo smantellamento e alla ricostruzione di nuove basi”… Bruxelles la sta ancora aspettando !
Molte cose sono cambiate negli ultimi sei anni…eravamo e siamo all’opposizione. Sentire finalmente i tedeschi parlare di flessibilità, di revisione dei vincoli di bilancio e di nuove leggi sull’immigrazione, mentre sei anni fa tutto sembrava intoccabile, mi sembra un passo avanti. Continuiamo a credere che l’Europa debba cambiare.
Nel 2016 si è tenuto un referendum per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. Sogna un Italexit ?
No, ma vanno completamente cambiate le regole dell’Europa come la direttiva Bolkestein che abbiamo fermato. Ricordo anche i 15 miliardi regalati alla Turchia e che si sommano ad altri 7 già messi a bilancio per i prossimi anni. A questo proposito mi auguro che tutti siano convinti, come la Lega dice da anni, che la Turchia non può entrare in Europa. Aggiungo, a proposito di Bruxelles, che il tempo del servilismo debba finire ! Non prendiamo lezioni da chi voleva imporre come commissaria europea Sylvie Goulard, con tutti i suoi problemi. È stata sonoramente e giustamente bocciata !
L’euro è stato un brutto esperimento (…) Detto questo, dato che la storia non può essere riscritta
Ha davvero un progetto alternativo per l’Europa ?
Vorrei che l’Europa facesse poche cose, ma le facesse bene. Vorrei che riprendessero le discussioni sulle politiche commerciali. Ad esempio, i dazi a livello continentale non sembrano aver funzionato. Pensiamo ad un’Europa che si occupi di immigrazione, di difesa comune, della difesa dei confini. Il progetto Frontex oggi è debole. L’Europa deve combattere il terrorismo e occuparsi di sicurezza, ma deve lasciare le scelte economiche agli Stati.
Sostiene la creazione di un bilancio europeo ?
Dipende soprattutto dalla provenienza di questi soldi. Se ciò comporta una tassazione più elevata a livello nazionale, allora sono contrario. D’altra parte, se si iniziasse a discutere della possibilità di tassare le multinazionali a livello continentale, allora potremmo discuterne.
Nel suo libro “Secondo Matteo”, scritto con i giornalisti Matteo Pandini e Rodolfo Sala, ha scritto “L’euro è un crimine contro l’umanità”. È ancora d’accordo con questa affermazione ?
L’euro è stato un brutto esperimento. Oggi molti Premi Nobel sono d’accordo. Detto questo, dato che la storia non può essere riscritta, stiamo lavorando per ridurre i danni causati dalle politiche monetarie e finanziarie. Le regole delle banche devono essere cambiate, le regole di Basilea e quelle del “Bail-In”.
Vuole spezzare la coppia franco-tedesca ?
(Sorride) Questa coppia crolla già da sola perché Francia e Germania hanno interessi contrastanti. Siamo 27 o 28, a seconda di quel che succederà a Londra. Vorrei la parità di trattamento per tutti gli stati. Ad esempio, la questione dei dazi doganali derivanti da Airbus significa che l’Europa in quanto tale non funziona.
Non si sente più vicino politicamente alla Polonia e all’Ungheria che alla Germania e alla Francia ?
No. La bilancia commerciale italiana parla francese e tedesco e per questo siamo ovviamente amici di Francia e Germania. Uno dei motivi di rottura con il Movimento 5 Stelle è stata la TAV, il treno ad alta velocità. Non collegare Francia e Italia sarebbe stata una follia. Per quanto riguarda i leader, mi trovo più vicino a Kaczyński ed Orban che a Macron.
Cosa le ispira la politica di Macron ? Come lei, è stato eletto sulla promessa di rovesciare i partiti politici già al potere…
Penso che Macron si sia sistemato molto bene al vecchio tavolo delle élite. Macron è il nuovo volto del vecchio sistema.
Emmanuel Macron e il capo del governo italiano, Giuseppe Conte, hanno concordato il 18 settembre un “meccanismo automatico” per la distribuzione dei migranti, al quale i paesi dell’Unione europea dovrebbero partecipare, sotto minaccia di “sanzioni finanziarie “. È stato lei l’ostacolo a questo accordo ?
Ho letto oggi che a Malta l’accordo è stato rinviato e quindi non si è fatto nulla. Continuo a credere che il vero problema non sia la ridistribuzione dei migranti. Un’Europa seria dovrebbe essere presente nel Nord Africa per evitare le partenze.
Quindi penso che quelli che hanno governato il vostro paese hanno sottovalutato troppo a lungo il rischio di un’eccessiva presenza islamica in alcuni quartieri e in alcune città
Macron è presentato come un moderato. Questo non gli impedisce di affrontare francamente la questione dell’immigrazione. Lei sta perdendo il monopolio sul tema ?
Anche in Italia, quando qualcuno segue le nostre proposte sull’immigrazione e le tasse, sono felice. Non sono geloso delle mie battaglie. L’importante è che tutte queste persone non si accontentino solo delle parole. Ho incontrato diverse volte il ministro francese Castaner. Ha avuto propositi meravigliosi. Ma non sono stati seguiti dagli atti.
Cita spesso Oriana Fallaci, giornalista e saggista italiana (1929-2006). Che cosa rappresenta per lei ?
Oriana Fallaci era una donna libera e visionaria. Le sue interviste con grandi personaggi hanno segnato un’epoca. Sono un giornalista professionista, non esercito più questa professione, ma è il mio lavoro. Ha parlato di alcune questioni problematiche, come l’Islam e l’immigrazione, molto prima che diventassero d’attualità. Sono orgoglioso di averle assegnato l’Ambrogino d’oro, la massima distinzione della città di Milano. Mi piace il suo libro “Un uomo”, che ho letto più volte.
La Francia è appena stata colpita da un nuovo attacco islamista, proprio all’interno della Prefettura di polizia di Parigi. Pensa che il nostro Paese stia adottando il giusto atteggiamento nei confronti dell’islamismo ?
Non mi permetto di dare lezioni. Tuttavia, come osservatore, credo che ci sia stato troppo lassismo in Francia, in particolare in alcuni quartieri di Strasburgo, città che ho frequentato quando ero deputato europeo, ma anche di Marsiglia, di Parigi, dove ci sono zone completamente fuori controllo. Quindi penso che quelli che hanno governato il vostro paese hanno sottovalutato troppo a lungo il rischio di un’eccessiva presenza islamica in alcuni quartieri e in alcune città.
Nei suoi discorsi in Italia, parla di immigrazione e pochissimo d’islamismo …
In Italia abbiamo più immigrazione dai paesi cristiani e cattolici, dal Sud America e dall’Europa orientale. Qui, il problema è generalizzato e non solo legato alla religione musulmana. L’immigrazione più problematica, è vero, è spesso quella dei paesi del Nord Africa che mette insieme i problemi dell’immigrazione clandestina e quelli del radicalismo religioso. In Francia, a causa della sua storia, la presenza nordafricana è più massiccia.
Pensa che sia più complicato per un musulmano integrarsi in Europa ?
Assolutamente si. Perché l’applicazione letterale del Corano porta a rifiutare alcune libertà che noi invece difendiamo.
Con quali capi di stato stranieri si sente maggiormente in sintonia ?
I leader che mi hanno colpito di più sono Netanyahu, che spero sarà di nuovo presidente, e il primo ministro giapponese Shinzo Abe, che ha messo in atto un’interessante politica economica, come l’Abenomics. Il Giappone ha un debito pubblico più elevato dell’Italia, ma le politiche economiche adottate per ridurre le tasse sono interessanti. Sono leader con cui discuto molto volentieri, e non posso dimenticare il brasiliano Bolsonaro: mi ha riservato parole importanti, ma soprattutto è stato decisivo per restituire all’Italia l’assassino comunista Cesare Battisti che da troppi anni era in giro per il mondo anziché nelle galere del nostro Paese.
L’America di Trump la fa sognare ?
I dati economici danno ragione a Trump: la sua politica di sgravi fiscali funziona bene. Anche la sua lotta contro l’immigrazione clandestina è efficace. Poi gli Stati Uniti sono gli Stati Uniti e l’Italia è l’Italia. Ma in termini di fiscalità, lavoro e sicurezza, Trump mette in atto una politica che apprezzo.
Cosa ha pensato della decisione di Trump di ritirare le truppe americane dal Nord della Siria ?
La scelta di ritirare il contingente americano, peraltro molto esiguo, dal Nord della Siria non rappresenta un errore di per sé. Il problema è stata la reazione di Erdogan…
L’Europa dovrebbe intervenire militarmente per impedire ad Erdogan di massacrare i curdi, che hanno combattuto l’Isis per l’Occidente ?
Io non credo che una guerra possa fermare un’altra guerra, tanto più oggi che il potenziale militare ha raggiunto così alte capacità di distruzione. Ma la Turchia va fermata e al più presto, anche perché c’è il rischio che l’Isis possa approfittare della confusione per riorganizzarsi. Se l’Unione Europea esiste davvero batta un colpo e convochi al più presto una conferenza di pace con tutti gli attori sul campo, prima che sia troppo tardi.
Mentre lei era al governo, l’Italia è diventata il primo paese del G7 ad integrare il progetto cinese “Nuove vie della seta”. Il futuro dell’Europa e dell’Italia è cinese ?
Spero che il futuro sarà europeo e italiano, basato sulla cooperazione commerciale con la Cina. Dico “cooperazione”, e non sottomissione. Temo che un certo approccio ci porterà ad essere soggetti ad un potere che ha denaro ma non è una democrazia. Oggi è un errore cedere a un potere che non è una democrazia.
Da un anno è in corso un’indagine su presunti finanziamenti russi di cui il vostro partito avrebbe beneficiato. Il presidente del Consiglio italiano l’ha invitata a chiarire la questione in Parlamento. Perché non fornisce ancora spiegazioni ?
È una controversia fondata sul nulla. Non solo non abbiamo mai ricevuto denaro russo, ma non abbiamo mai chiesto un solo dollaro, perché ora ho appena scoperto che non si tratta di rubli, ma di dollari. Un’indagine è in corso da quasi un anno. Nessun magistrato ha mai avuto la necessità di chiedermi nulla, perché evidentemente non ho nulla da aggiungere a ciò che già sanno. Sono convinto che questa indagine non porterà da nessuna parte. Se c’è qualcuno che dovrebbe chiarire più di una cosa in Parlamento, è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Ho incontrato più volte Marine Le Pen, la stimo e l’apprezzo. Il suo movimento è cambiato. Prima o poi penso che arriverà al governo
Questa estate sul Financial Times, Vladimir Putin ha dichiarato: “L’idea liberale è diventata obsoleta”. E’ d’accordo con lui ?
Sono andato in Russia dove l’aggettivo liberale ha una connotazione diversa da quella che ha in Italia o in Francia. Per capire meglio…i miei genitori hanno votato per il Partito Liberale, prima della creazione della Lega. Il liberalismo è un valore legato alla democrazia. È diverso in Russia, dove il significato “liberale” si riferisce al mercato sfrenato, alla globalizzazione. Il significato italiano è positivo.
Da un punto di vista economico, si definirebbe liberale ?
Assolutamente.
Pensa che lo stato dovrebbe intervenire il meno possibile ?
Deve intervenire poco e bene, ma deve lasciare spazio al mercato. Sono per la presenza di scuole pubbliche e private, sanità pubblica e privata, lo stato non può occuparsi di tutto.

Marine Le Pen ha adottato una linea economica molto statalista…Non è ancora ritenuta idonea a governare dai francesi. Come spiega la sua mancanza di credibilità ?
Ho incontrato più volte Marine Le Pen, la stimo e l’apprezzo. Il suo movimento è cambiato. Prima o poi penso che arriverà al governo. E non è vero che manca di credibilità: il suo è il primo partito in Francia e viene sconfitto solo perché gli altri fanno l’ammucchiata pur di batterlo.
Che consiglio darebbe a Marine Le Pen ?
No, non mi permetterò di darle consigli.
Cosa ne pensa di Marion Marechal e del suo nuovo modo di fare politica lontano dai centri di potere ?
È interessante in una prospettiva futura e mi sembra che questa donna abbia idee molto chiare.
Lei si riferisce spesso all’intellettuale marxista Antonio Gramsci, membro fondatore del Partito Comunista Italiano. Cosa le interessa del suo lavoro ?
Sono affascinato dai pensatori e dai politici del passato, qualunque sia la loro appartenenza politica: Gramsci, Einaudi, D’Annunzio…Gramsci ha contestato l’indifferenza, la mancanza di partecipazione e poi ha sottolineato l’importanza della cultura, la presenza nelle scuole, nelle fabbriche, nei tribunali. È un modello di presenza e di penetrazione politica.
Mi arrabbio molto durante il giorno, davanti alla televisione voglio ridere. Mi piace anche “La Pantera rosa” di Peter Sellers
Come lei porta avanti questa battaglia culturale ?
In Italia, come anche in Francia, la sinistra ha preso in appalto la cultura, il cinema, la musica, la poesia … Fortunatamente, ci sono anche molti intellettuali liberi da legami politici e molti di loro ci portano il loro contributo di pensiero.
Per esempio ?
Se li cito, poi vengono massacrati. Ci sono tanti giornalisti, scrittori, musicisti. Quest’estate ho parlato molto di arte, cultura e spettacolo con il cantante Andrea Bocelli.
Quali sono i suoi film preferiti ?
Mi piacciono le storie di Agatha Christie, le commedie italiane, come “Amici miei”…Mi piace ridere, mi piace Louis de Funès, ho visto molti suoi film. Mi arrabbio molto durante il giorno, davanti alla televisione voglio ridere. Mi piace anche “La Pantera rosa” di Peter Sellers.

Ci sono pensatori francesi che la influenzano ? Abbiamo letto che lei è interessato agli scritti di Alain de Benoist, intellettuale della Nuova destra…
Ho partecipato a più di una conferenza con lui sul futuro dell’Europa, sulla globalizzazione, sulle identità dei popoli, sui valori della cultura e della famiglia. Ma adoro anche lo scrittore Michel Houellebecq. Ho letto “Sottomissione”: è un libro visionario.
Lei ha inventato nuovi codici di comunicazione politica. Ha lanciato un contest “Vinci Salvini” che ha permesso agli utenti dei social network di vincere un incontro con lei. Il suo corpo è diventato un manifesto elettorale. Ha anche posato nudo sulla copertina di una rivista italiana molto popolare ! Pensa che la comunicazione sia più importante del programma politico oggi ?
No, sono entrambi importanti. Puoi comunicare bene, ma se non hai nulla da comunicare, le persone si stancano. È quindi importante avere buone idee. Abbiamo inventato nuovi metodi a costo quasi zero per coinvolgere in particolare i giovani su Instagram e Facebook. Abbiamo abbandonato i vecchi comunicati stampa. Ovunque io vada, le persone mi regalano felpe con i colori della loro regione: e io le indosso ! Ora ho anche una collezione di rosari, di immaginette, di dolci, piatti tipici, che la gente mi offre ovunque io vada in Italia…Se volete prenderne uno ! Mi piace il contatto diretto.
Pur essendo onnipresente sui social network, lei occupa le strade, le piazze. Passa molto tempo a fare incontri pubblici. È in campagna elettorale permanente !
Per me, la politica è 365 giorni all’anno, inclusi il 15 agosto e Natale. Ecco la mia agenda (la indica): ogni giorno ho almeno due incontri pubblici. Quando non sono in ufficio, voglio stare fuori.

Su Facebook, Twitter e Instagram, pubblica regolarmente foto di cibo. Condivide i piatti che mangia. Il cibo ha un ruolo politico ?
Il cibo ? Lo ripeto da quando ho iniziato ad interessarmi alla politica: votare non basta.
Certamente è importante, ma se davvero vogliamo produrre un cambiamento occorre che ognuno di noi si impegni in prima persona, nel suo quotidiano, per fare la propria parte. Quindi sì, anche la scelta di comprare prodotti alimentari che rispettino certi standard di qualità, di sostenibilità e di provenienza, è certamente politica. Poi c’è, non lo nascondo certo, il fatto che mi piace mangiare e non solo perché sono goloso. Soprattutto sono affezionato al piacere di confrontarmi, di ridere o ragionare intorno a una tavola apparecchiata, che da sempre rappresenta per me il modo più bello, semplice e immediato per stare insieme. Grazie ai social network posso provare a condividere almeno una parte di quella serenità che tutti cerchiamo e che spesso è molto più vicina alla cucina di casa che ai miraggi della pubblicità.
È credente ? Va in chiesa ?
Meno di quanto vorrei e dovrei. Sono un credente, ma non pratico molto.
Ha criticato i sacerdoti che accolgono i migranti e ha ripetuto che il Papa aveva torto riguardo alla crisi migratoria. Qual è il suo rapporto con la Chiesa oggi ?
Rispetto fedelmente le indicazioni del Papa e della gerarchia vaticana. Penso che alcuni preti abbiano torto nel fare politica nelle chiese a livello locale. Si sbagliano anche sul dialogo con l’Islam e l’accoglienza incondizionata di tutta l’immigrazione. Questo non mi impedisce di essere assolutamente in linea con i valori della Chiesa.
Crede nel diavolo ?
Sì. Credo nel paradiso, credo all’inferno. Credo che il Vangelo sia un testo da leggere e rileggere. Vorrei avere più fede.
Si mostra spesso in compagnia galante. È per lusingare i maschi italiani ?
Ho avuto quattro donne nella mia vita. Non ho avuto una vita amorosa tempestosa…
Pensa che la politica manchi di virilità nelle democrazie ?
Non valuto i politici sulla base di questo criterio, non mi interessano i dibattiti sulla vita privata di Macron o Merkel, ognuno fa quel che vuole. Non mi interessano gli affari privati.
Lo scorso marzo, lei si è mostrato all’anteprima del film “Dumbo”. Si identifica con questo elefante in grado di volare ?
Adoro i film Disney e il loro motto: “Se puoi sognarlo, puoi farlo”. Non metto limiti ai sogni e la storia di Dumbo mi affascina.
Magazine Le Point
https://www.lepoint.fr/